Due fotografi italiani sono venuti a trovarci, a fine settembre, fermandosi una settimana nel nostro ostello familiare; ospiti una prima volta, quindi, e nel senso classico del termine. Genuinamente appassionati di natura e outdoor, si sono dati subito da fare esplorando il territorio senza risparmiarsi, seguendo le indicazioni del sottoscritto. In questo modo sono stati in grado di godere di gran parte della bellezza dell'autunno di queste latitudini, sebbene una bellezza ormai in via di affievolimento. Ho voluto dare visibilità alla loro simpatia e alla loro passione aprendo questo post delle Cronache ad una loro galleria congiunta, composta di immagini scattate durante il loro soggiorno: di conseguenza, eccoli ospiti una seconda volta. È un modo, al tempo stesso, per mostrare cosa possono produrre, dal punto di vista degli incontri naturali, l'impegno e un giusto approccio in una zona come questa, persino in un periodo di tempo così ridotto, e nella stagione non più indicata (almeno per la fauna). Ecco a voi, in rigoroso ordine alfabetico, la premiata ditta Perlino & Pons (rispettivamente Luca e Massimiliano), che ringrazio qui per la disponibilità.
E con le immagini di oggi, tra le altre cose, oltrepassiamo la soglia dei 400 scatti complessivamente proposti nelle Cronache dal maggio del 2007. Penso che potrei passare il resto della mia vita in Svezia (e a dir la verità spero di farlo) e tuttavia continuare a provare un’emozione particolare ad ogni incontro con la fauna nordica. In fin dei conti sono e resterò sempre uno straniero, un europeo del sud cresciuto a boschi di latifoglie e macchia mediterranea. Uno per cui “Gallo cedrone” è un nome dal retrogusto di mito, quell’urogallo preso a paradigma della fauna in estinzione sulle Alpi. Un profilo che continua a farmi sobbalzare ad ogni incontro, nonostante lo avvisti con una certa frequenza. Alce, gallo forcello, piviere tortolino… sono ormai i miei compagni di strada, figure che accompagnano le giornate di quel viaggio che è la mia vita svedese. Il cedrone (ma non solo) è anche un compagno di strada in senso letterale: è lungo le strade che è più facile avvistarlo e distinguerlo dal folto della foresta; ed è lungo la strada, dal punto di osservazione privilegiato di una poco naturalistica automobile, che è possibile avvicinarlo maggiormente, essendo più confidente verso una vettura che non una figura umana. Urogallo quindi, e uno di ieri: una mattinata fredda e ventosa in cui ho incontrato diverse femmine di galliformi accucciate in buche scavate nella terra, intente a riscaldarsi; per poi, chissà, riportare quel calore ai pulcini che probabilmente le attendevano poco lontano, al riparo del sottobosco. Ieri ho incontrato una femmina di Gallo cedrone particolarmente amichevole e collaborativa. Anziché limitarmi allo scatto furtivo e di rapina che di solito accompagna questi incontri fortuiti (e che lascia sempre l'amaro in bocca, dal punto della gratificazione personale e del rapporto empatico col soggetto), ho approfittato della sua disponibilità per fermarmi ed osservarla a lungo. Ed ammirarla: il corpo massiccio, perfetto per trattenere il calore, è anche un capolavoro di mimetismo, splendido nelle sue tinte calde e marezzate che culminano nel bavaglino fulvo; le zampe fittamente piumate dagli artigli potenti; il becco, strumento ideale per tagliare manciate di aghi dai rami dei pini, aiutandosi con una marcata torsione del collo: un movimento apprezzabile in uno degli scatti della sequenza che potete vedere dopo il break (cliccare su Read More). Ho trascorso tre quarti d'ora in compagnia di questo magnifico animale, rimanendo discretamente defilato; durante questo tempo si è limitato a sbirciare saltuariamente quella sagoma sconosciuta che emetteva strani fruscii a 6 fotogrammi al secondo. Fino a quando non ha deciso, per una volta in piena tranquillità e autonomia, che fosse giunto il momento di trasferirsi su un altro albero. |
Tutti i contenuti del sito: © Vitantonio Dell'Orto, tutti i diritti riservati Vivo in Svezia, a Särna (Dalarna). Le Cronache sono un diario per immagini della natura (ma non solo) della zona e di tutte le aree scandinave che visito nel mio lavoro fotografico.
Il mio libro: "La mia Svezia - Storie di un fotografo italiano al Nord" è disponibile presso l'editore.
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October 2018
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